I crociati ad Aquileia

Gli interni della basilica di Aquileia, gli archi, il soffitto
Gli interni della basilica di Aquileia, gli archi, il soffitto

La Basilica di Aquileia è uno dei più interessanti edifici della città omonima ed è facilmente e comodamente raggiungibile dalla statale 352 che corre nella direzione da Cervignano del Friuli a Grado lungo la “via Julia Augusta” . La Basilica che fu edificata nel 313 d.c. dal vescovo Teodoro, conobbe varie modifiche fino a quando il patriarca Marquardo di Randek a seguito del terremoto del 1348 nel XIV secolo, ordinò la sua risistemazione con gli archi a sesto acuto tra le colonne e la famosa copertura a “carena di nave rovesciata” che si può vedere ed ammirare nel suo antico splendore ancora oggi.

La Basilica è magnifica ed è un patrimonio dell’Umanità: qui si possono ammirare stupende opere d’arte romana del IV secolo uniche, qui per esempio, si trova il più esteso mosaico romano di tutto il mondo cristiano occidentale, si trovano inoltre interessanti opere medioevali quali ad esempio affreschi del XII secolo con scene di argomento religioso ma anche cavalleresco che si ammirano nella omonima “cripta degli affreschi” della Basilica. La visita è una tappa obbligatoria per gli appasionati d’arte e di storia.

L’affresco di cui ci interesseremo è uno che colpisce oggi per il tema trattato in un ambiente di culto cristiano: rappresenta infatti una scena di guerra tra un cavaliere cristiano ed un arciere a cavallo orientale, forse arabo. La cosa non dovrebbe sconvolgere  in quanto Aquileia, allora importante porto fluviale, era uno dei punti di imbarco del Friuli per le crociate in terra santa. La scena qui rappresentata è infatti la rappresentazione dell’antica guerra  crociata tra due religioni, due mondi e due culture nel medioevo: quello cristiano occidentale e quello arabo orientale.

Scontro tra due cavalieri
Scontro tra i due cavalieri, foto senza flash

Il cavaliere a destra  si riconosce dalle armi come  un tipico cavaliere del Nord Italia, mentre l’arciere a cavallo a sinistra, utilizzando un arco orientale, rappresenta un cavaliere arabo: è probabile che mentre per il cavaliere crociato il pittore abbia utilizzato esempi e modelli del tempo per i costumi e le armi, per il cavaliere oriantale abbia lavorato anche di fantasia. Il cavaliere crociato è rappresentato sul suo destriero mentre insegue il nemico che forse sta per colpirlo (indica forse un personaggio storico caduto durante le crociate?). Il cavaliere è armato con una lunga lancia: con il braccio sinistro sostiene un pesante scudo triangolare e con la stessa mano sinistra regge la lancia, tenuta quindi a due mani  come era uso per i cavalieri italiani del Nord tra il 1000 e 1200 d.C. Il corpo del soldato è protetto da un lungo usbergo, non sembrerebbe di quelli costituito da anelli di ferro di origine Celtica e poi Romana, ma di quelli con placche di metallo legate su cinghie in cuoio, probabilmente di fattura più semplice e quindi più economica. Si tratterebbe quindi di un cavaliere montato leggero, uno dei tanti dell’epoca forse un personaggio noto : noi non lo sappiamo. L’usbergo copre anche il capo con un cappuccio. L’elmo infine è quello a calotta con due finimenti colorati. Si possono osservare di seguito le foto da noi eseguite in cui sono evidenziati per il lettore i minimi particolari: mentre la prima foto è migliorata con la saturazione dei colori,  l”altra è ritoccata con la tecnica “al negativo”: qui sembrerebbe visibile la spada che pende dal fianco sinistro. L’espressione del volto è molto particolare: come se il pittore avesse colto l’attimo di stupore prima della morte, ma forse è solo una mia idea.

Particolari del Cavaliere: saturazione dei colori
Particolari del Cavaliere: saturazione dei colori
Particolari del Cavaliere: immagine in negativo
Particolari del Cavaliere: immagine in negativo

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